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Pubblicato il 19/04/2014 22:10

Stop a Ombrina Mare, le proposte degli ambientalisti

abruzzo, petrolio, trivellazioni, ombrina mare, parco costa teatina

"Perimetrare urgentemente il Parco nazionale della Costa teatina e modificare in Parlamento l'articolo 35 del Decreto sviluppo"

"Perimetrare urgentemente il Parco nazionale della Costa teatina e modificare in Parlamento l'articolo 35 del Decreto sviluppo: solo in questo modo salveremo l'Abruzzo dal progetto Ombrina mare della Medoilgas". Cosi' il coordinamento di associazioni e movimenti 'No Ombrina, Si Parco', secondo cui, dopo la sentenza del Tar del Lazio dello scorso 16 aprile, "un tassello straordinario nella lotto contro la deriva petrolifera", ora "bisogna chiudere la partita". A fare il punto della situazione, in una conferenza stampa, sono stati, tra gli altri, il presidente nazionale del Wwf, Dante Caserta, Maria Rita D'Orsogna, ambientalista che da anni si batte contro il progetto e professore di matematica alla California State University di Los Angeles, Francesca Aloisio di Legambiente, Luca Di Pietro del Fai, il presidente del Wwf Abruzzo, Luciano Di Tizio, e Pasquale Cacciacarne dell'associazione 'Bed&Breakfast'. Ripercorrendo le tappe della vicenda, gli ambientalisti hanno definito "paradossale" il fatto che "dopo 12 anni sia il Tar del Lazio a far esplodere fragorosamente la contraddizione tra una politica di tutela e valorizzazione del territorio, come quella prevista con il Parco, ed il progetto Ombrina mare, che svilirebbe un tratto di mare di una bellezza straordinaria con una piattaforma e una raffineria galleggiante". Sottolineando "il risultato ottenuto, anche grazie a semplici cittadini che sono stati i primi a muoversi, molto prima delle istituzioni", D'Orsogna si e' soffermata sull'"importanza dell'impegno collettivo..

 "Lanciamo un appello - ha detto Dante Caserta - affinche' la politica ponga la parola fine non solo su Ombrina, ma in generale sulla deriva petrolifera che potrebbe avverarsi in Abruzzo a seguito dell'approvazione della Strategia energetica nazionale (Sen), che prevede di trasformare questa regione in distretto minerario. La Sen va rivista non solo per l'Abruzzo, ma per tutta l'Italia. Servono leggi chiare che tutelino l'Abruzzo, il cui futuro non puo' essere 'nero-petrolio' e a rischio di terremoti".

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