'La piattaforma-raffineria Ombrina-mare e' un centro-oli al cubo, con enormi rischi per l'ambiente e l'economia abruzzese e del medio-basso Adriatico': il Wwf torna sulla vicenda dell'approvazione del progetto e lancia un appello a 'un'azione congiunta per una campagna che durera' mesi, se non anni. E' inconcepibile quanto sta accadendo - commenta Dante Caserta, presidente facente funzione del Wwf -.Uno sversamento in mare toccherebbe diversi siti di interesse comunitario e aree costiere su cui si basa gran parte dell'economia turistica abruzzese'.
Il Wwf promuove quindi una riunione per venerdi' 1 marzo, a Fossacesia, 'affinche' insieme, cittadini, amministratori, organizzazioni, associazioni, movimenti, partiti, si definisca un piano di azioni comuni, dal ricorso al Tar a eventuali manifestazioni'.
'Per 20-25 anni questo impianto, realizzato in mare - si legge in una nota - costituirebbe un vero e proprio incubo per l'intera fascia costiera non solo abruzzese, ma dell'intero medio-basso Adriatico. Per stessa ammissione delle organizzazioni dei petrolieri, questi impianti rilasciano frazioni consistenti di idrocarburi in mare durante le normali operazioni, anche senza i cosiddetti incidenti.
'Sarebbe stato grave - prosegue Caserta - anche solo aver immaginato di piazzare una mega-piattaforma con fiamma perenne e annessa petroliera di 300 metri di lunghezza proprio di fronte il simbolo della nostra costa, il trabocco del Turchino'.
'Dispiace che molti amministratori si accorgano solo ora - prosegue la nota del Wwf - di questo grande pericolo senza aver recepito le proposte giunte dalle associazioni, come quella di costituire una task-force a livello della Regione Abruzzo per contrastare la petrolizzazione recentemente rilanciata nella strategia energetica nazionale dal ministro Passera che individuava l'Abruzzo come distretto minerario per gli idrocarburi'.
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