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Pubblicato il 19/10/2012 23:11

Omicidio Melania Rea, la sentenza il 26 ottobre

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Il Pm chiede l'ergastolo . L'avvocato di parte civile vuole invece 5 milioni di euro di risarcimento

Venerdi' prossimo, Salvatore Parolisi conoscera' il verdetto. Dopo l'arringa della difesa, il processo a carico di Salvatore Parolisi si aggiornera' a venerdi' 26 ottobre quando, quasi certamente, il gup di Teramo scrivera' la sua sentenza. Per la procura il caporalmaggiore e' colpevole e per questo i pm Aloisi e Rosati hanno chiesto l'ergastolo anche in considerazione delle aggravanti. La difesa, invece, l'assoluzione. In sintesi, per i difensori del sottufficiale (ha parlato l'avvocato Nicodemo Gentile) piu' che indizi si e' discusso su ipotesi, mentre nessuna elemento ha provato la colpevolezza del loro assistito.

Soprattutto le perizie non sono state in grado di fissare l'ora esatta della morte. Quanto al risarcimento chiesto dalla parte civile rappresentata dall'avvocato Mauro Gionni, 2,5 milioni sono stati chiesti per la figlioletta di Melania, 1,6 milioni per i genitori, 250mila euro per il fratello Michele e 100mila euro per gli altri parenti. Venerdi' prossimo, il processo si aprira' con l'arringa dell'altro difensore di Parolisi, l'avvocato Valter Biscotti poi le controrepliche ed infine arrivera' la sentenza del gup, Marina Tommolini. 

Secondo l'accusa, nella parte della requisitoria condotta dalla Aloisi, Salvatore Parolisi avrebbe ucciso la moglie nel bosco di Ripe di Civitella e non si sarebbe mai recato sul pianoro di San Marco, nelle Marche, sotto Ascoli Piceno, da dove parti' la vicenda con la denuncia, considerata un depistaggio di Parolisi, che sostenne che subito dopo l'ora di pranzo di quel 18 aprile la moglie spari' dopo essersi allontanata da lui e dalla figlia Vittoria per andare alla toilette.

E' colpevole, Parolisi, secondo l'accusa, perche' nessun testimone dei 50 rintracciati lo ha mai visto con la famiglia in quelle ore indicate da Parolisi sul pianoro di San Marco.

Per arrivare alla richiesta di condanna di Salvatore Parolisi il Pm Rosati ha ammesso da un lato che 'non abbiamo la prova provata', ma secondo l'accusa e' altrettanto evidente che 'la nostra ricostruzione e' come un un puzzle con tante tessere che se messe tutte insieme fanno un quadro preciso di quello che e' a tutti gli effetti un processo indiziario', che porta inevitabilmente, secondo la Procura, e i familiari alla colpevolezza di Parolisi.

La sentenza, come confermato anche dai pm che hanno permesso alla difesa dei legali Gentile e Biscotti di iniziare l'arringa con una settimana di anticipo rispetto al programma previsto, arrivera' venerdi' prossimo 26 ottobre quando il giudice Tommolini dopo la fine dell'arringa difensiva e le controrepliche, si chiudera' in camera di consiglio per emettere il verdetto. 

"Salvatore Parolisi è innocente, ed è fiducioso ma la richiesta dei pm dell'ergastolo lo ha turbato", ha spiegato brevemente il suo avvocato Valter Biscotti, al termine dell'udienza a Teramo, durata oltre dieci ore, nell'ambito del processo, con rito abbreviato, per l'omicidio di Melania Rea.

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 "Le dinamiche oggettive sarebbero di per se' sole sufficienti a definire aberrante e brutale il crimine perpetrato - dice l'avvocato Gionni a chiusura del suo intervento - ma, in questo caso, si deve considerare altresi' che a commettere simili nefandezze e' stato il marito della giovane vittima, nonche' padre della piccola, di appena due anni. Il completo spregio della vita umana emerge allora in duplice accezione: con riguardo sia alla povera Melania che all'innocente figlioletta, condannata non solo al dolore perpetuo causato dalla mancanza della propria madre, ma anche dalla conoscenza e consapevolezza di quanto avvenuto che, inevitabilmente, prima o poi interverranno in maniera devastante"

- Secondo il legale "vi e' inoltre l'aspetto della freddezza denotata da una persona che, dopo aver brutalmente ed atrocemente assassinato l'inerme moglie, torna sul luogo del delitto mettendo in atto quanto reputato necessario a sviare le indagini, deturpando il cadavere e lasciandolo completamente nudo. Dimostrando cosi' l'assenza di qualsivoglia senso di umanita' persino nei confronti di colei che era pur sempre la madre di sua figlia, oltre che la donna che aveva sposato e forse amato in passato. Per queste ragioni si chiede la condanna dello stesso alla pena chiesta dalla Pubblica accusa (ergastolo). Quanto accaduto ha inevitabilmente cagionato dei danni incommensurabili in capo agli scriventi, danni che alcuna somma di denaro potra' mai risarcire. Si tratta comunque di danni biologici, di danni patrimoniali e anche di danni non patrimoniali"

 

"Comunque vada sara' una sconfitta". Lo ha detto, parlando al Tg3 regionale, lo zio di Melania Rea commentando il processo, ancora in corso con l'arringa di uno dei difensori, al caporalmaggiore Salvatore Parolisi, accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea. "O sara' dichiarato colpevole e condannato o sara' dichiarato innocente, io mi auguro di no, per noi - ha spiegato il signor Gennaro - e' una sconfitta perche' non sapremo mai la verita'. A noi interessa sapere il perche', che cosa ha scatenato quella rabbia che poi e' stata riversata su Melania". 

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E' in corso, a porte chiuse, perché con rito abbreviato, il processo a Salvatore Parolisi: accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea. Nulla trapela dall'aula su quanto stanno dicendo i due pm, in attesa che alla fine del loro turno parli l' avvocato dei Rea, Mauro Gionni. Fuori dall'aula sono finiti anche i tre periti di parte civile per espressa decisione del giudice: si tratta di Margherita Carlini, Maria Baldi e Roberta Bruzzone che hanno redatto le perizie per i famigliari Rea.

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E' iniziata da circa mezz'ora l'udienza al tribunale di Teramo per il processo con rito abbreviato cindizionato a Salvatore Parolisi, accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea, uccisa con 35 coltellate il 18 aprile 2011 a Ripe di Civitella In aula, davanti al gup Marina Tommolini, sono presenti l'imputato e i familiari della vittima (il padre, il fratello Michele e lo zio Gennaro). 

Oggi nell'aula Falcone-Borsellino sara' il turno della pubblica accusa con i Pm Davide Rosati e Greta Aloisi a cui seguira' la parte civile dell'avvocato Mauro Gionni.  I pubblici ministeri Greta Aloisi e Davide Rosati hanno iniziato la requisitoria che si concludera' con la richiesta dell'ergastolo. Poi tocchera' alla parte civile che formulera' la richiesta di risarcimento danni

'Dalle requisitorie non mi aspetto molto di piu' di quello che gia' so: la famiglia Rea la verita' la conosce e si e' fatta le sue convinzioni'. E' sereno ma amaro il commento di Gennaro Rea, papa' di Melania, poco prima di entrare nell'aula del Tribunale di Teramo dove oggi hanno spazio le reguisitorie dei pm e della parte civile.

Papa' Rea e' arrivato a Teramo con lo zio di Melania, Gennaro, e con il figlio Michele. 'Quello che conta e' che nostra figlia non c'e' piu', io mi aspetto solo che la giustizia faccia il suo corso, ma - ripete - le mie convinzioni non me le tocca nessuno. Quindi, viva la giustizia, viva la magistratura, viva l' Italia', conclude il papa' della mamma napoletana.

 

 

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