Nel 2013 in Italia la raccolta differenziata è pari al 42,3 per cento del totale dei rifiuti urbani raccolti, 2,3 punti percentuali in più rispetto al 2012. Lo rileva l'Istat nel Report 'Noi Italia 2015' sottolineando che nel 2013 persiste ancora una forte differenza tra il Nord e il resto dell'Italia.In particolare si passa dal 58,8 per cento del Nord-est e 51,0 del Nord-ovest, al 36,3 del Centro fino al 28,9 per cento del Mezzogiorno. In tutte le ripartizioni si registrano incrementi della quota rispetto al 2012: 3,2 punti percentuali in più per il Centro, +2,3 per il Mezzogiorno, +2,1 per il Nord-est e +1,4 per il Nord-ovest. L'obiettivo del 65 per cento fissato per il 2012 è stato raggiunto solo dalla provincia autonoma di Trento (68,9). Valori superiori o pari al 60 per cento (obiettivo fissato per il 2011) si rilevano in Veneto (64,6) e nella provincia autonoma di Bolzano (60,0), mentre almeno la metà dei rifiuti sono raccolti in forma differenziata in Friuli-Venezia Giulia (59,1), Marche (55,5), Piemonte (54,6), Lombardia (53,3), Emilia-Romagna (53,0) e, nel Mezzogiorno, solo in Sardegna (51,0). In questa ripartizione si concentrano le regioni in fondo all'ordinamento: la differenziata copre un quarto della raccolta in Basilicata (25,8) e quote ancora inferiori in Puglia (22,0), Molise (19,9), Calabria (14,7) e Sicilia (13,4 per cento). Rispetto al 2012 gli aumenti più consistenti si registrano in Abruzzo (+5,0 punti percentuali), Marche (+4,7) e Puglia (+4,4), ma nessuna regione fa registrare un peggioramento.
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