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Pubblicato il 19/02/2013 23:11

Ricostruzione, scontro Chiodi - Cialente

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Dichiarazioni al vetriolo del Sindaco dell'Aquila, immediata la replica del Governatore

 

Scontro al calor bianco tra il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente e il presidente della Regione, Gianni Chiodi, che dalla fine dello scorso mese di agosto non e' piu' commissario. Il Governatore ha minacciato di querelare Cialente, che con la gestione ordinaria e' responsabile della ricostruzione, dopo che quest'ultimo lo ha accusato di aver 'rubato i soldi delle scuole per clientele", sfidandolo a presentare querela. Immediata la risposta di Chiodi che ha replicato al sindaco sottolinando in una nota che 'Cialente ha oltrepassato la soglia della sopportazione. Per nascondere la sua incapacita' non fa altro che alzare continui polveroni". 

 

Le accuse di Cialente

 

'Chiodi ha rubato politicamente i soldi alle scuole dell'Aquila per farci clientele. E' un reato. E la magistratura non si e' accorta di nulla, mi pare che faccia molti sconti al centrodestra'.

Parole durissime, quelle del sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, durante un'accesa conferenza stampa convocata per replicare agli interventi critici verso il primo cittadino da parte di amministratori della Marsica sulla questione scuole.

 'Chiodi - ha precisato Cialente - ha escluso le scuole dell'Aquila dai 226 milioni di euro stanziati dal Cipe nel 2009, dandoli a tutto l'Abruzzo e non solo alle aree sismiche, anche per interventi su edifici che non erano scuole. Dopo le polemiche scoppiate con la trasmissione Report, e' riuscito a reperire 18 milioni per il capoluogo, di cui 6 provenienti dal Pd, a fronte di una nostra richiesta di 54 piu' 34. Ma io che ci faccio con soli 18 milioni?'.

'Lo sfido a querelarmi - ha aggiunto Massimo Cialente riferendosi al presidente della Regione ed ex commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi - perche' e' stato lui a scippare i nostri soldi'.

'L'Aquila ha avuto due terremoti, quello del 6 aprile 2009 e Gianni Chiodi - ha sbottato il primo cittadino in un incontro con la stampa, secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa - Il governo ha messo qui un incapace e ora il governo trovi una soluzione entro il 28 febbraio. L'Aquila ha bisogno di 54 milioni per le scuole cittadine piu altri 34 per la provincia, e non solo di 18, vale a dire 12 piu' 6 che vengono dal Partito democratico'

 

La replica di Chiodi

Chiodi, con una nota ha detto che 'Cialente ha oltrepassato la soglia della sopportazione. Per nascondere la sua incapacita' non fa altro che alzare continui polveroni. Ha fatto di tutto perche' si uscisse dal commissariamento e si tornasse alla normalita' e mentre io non sono piu' commissario dal 31 agosto, la ricostruzione si e' completamente bloccata', ha risposto. 'Non puo' impunemente continuare a esternare cio' che il suo cervello maldestramente gli mette in bocca - ha aggiunto - Dovrebbe cominciare seriamente a preoccuparsi del blocco totale della ricostruzione e a come porvi rimedio, considerato che e' quasi un anno che le procedure sono ferme'.

Secondo il governatore, Cialente 'in questa polemica inutile non si rende conto che il blocco da lui voluto sta provocando conseguenze di stallo anche sul fronte delle scuole e del necessario 'pensionamento' dei Musp. Gia' il decreto 89, con il quale e' stato approvato il programma - ricorda - prevedeva l'impegno del commissario a finanziare le necessita' del Comune dell'Aquila con i fondi ordinari della ricostruzione, ma poi la bandiera politica del 'via il commissario' ha interrotto tutto'.

'Anche i suoi amici, oggi candidati al Parlamento, che in passato sono stati solidali con lui - fa notare Chiodi - ora, magicamente, lo hanno lasciato solo in questo dannoso tentativo di alzare nuovamente polvere su una questione delicata e fondamentale che riguarda l'Abruzzo intero'. Chiodi sottolinea anche che 'quasi la totalita' del territorio abruzzese e' sismico e l'aver predisposto un piano complessivo che rispondesse alle esigenze dell'Aquila, dei comuni del 'cratere' e di tutto l'Abruzzo non puo' essere fatto passare come 'scippo' di soldi. Non posso permetterlo - conclude - ne' per la mia onorabilita', ne' per gli interessi degli abruzzesi che oggi rappresento'.

 

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