Il Tar del Lazio ha annullato i decreti con i quali il Ministero dell'Ambiente, il 29 marzo e il 23 maggio dello scorso hanno dichiarato la compatibilità ambientale del progetto di programma dei lavori collegato al permesso di ricerca idrocarburi al largo delle coste abruzzesi e molisane rilasciato alla 'Petroceltic Italia'.
Due le sentenze di accoglimento pubblicate dalla II sezione bis del Tar, presieduta da Antonio Vincigerra su altrettanti ricorsi proposti da Wwf, Legambiente, Lipu e Fai. Nelle motivazioni della sentenza, il Tar precisa nell'aprile 2009 la 'Petroceltic Elsa' (poi 'Petroceltic Italia') formulò istanza di compatibilità ambientale per la prima fase del programma dei lavori relativo a ricerca di idrocarburi nel sottofondo marino in un'area al largo della costa abruzzese di Punta Penna. Previ pareri favorevoli, i ministeri dell'Ambiente e del Beni Culturali rilasciarono giudizio positivo di compatibilità ambientale degli interventi.
Contro tutto ciò si sono rivolte al Tar le organizzazioni di tutela ambientale, formulando censure di inadeguata istruttoria. Il Tar ha ritenuto condivisibile la censura dei ricorrenti 'giacché l'omessa pubblicazione della domanda su almeno un quotidiano pugliese e, soprattutto, l'omessa acquisizione del parere obbligatorio della Regione Puglia concretano una significativa violazione della normativa di riferimento'. Altra censura ritenuta dai giudici 'fondata' attiene 'all'omessa tempestiva informazione del pubblico', avvenuta 'non contestualmente alla presentazione della domanda, ma successivamente alla data in cui è stato reso il parere della Commissione Via/Vas, con ciò compromettendo seriamente la funzione partecipativa della stessà. L'accoglimento di queste censure ha portato a ritenere illegittima 'l'intera procedura' e conseguentemente all' 'annullamento degli atti impugnati'.
'Assistiamo ancora una volta alla vicenda in cui è la magistratura a dover rilevare in seconda battuta le irregolarità di procedimenti su cui dovrebbe invece monitorare preliminarmente la pubblica amministrazioné. Così il Wwf, che esprime soddisfazione per le due sentenze del Tar del Lazio che 'hanno azzerato due autorizzazioni alle prospezioni geosismiche rilasciate dal ministero dell'Ambiente tra marzo e maggio 2011 alla 'Petroceltic Italia' al largo delle coste abruzzesi e molisane di Punta Penna'.
'Il divieto di trivellare oltre le 12 miglia dalla costa stabilito dal ministero non comporta affatto che al di là di questo perimetro possa esservi il far west, ma occorre comunque tenere conto della conformazione della zona e della tutela degli ecosistemi presenti entro le 12 miglià, sottolinea il Wwf. 'Questa vittoria, infatti, non esclude la riproposizione delle relative specifiche istanze da parte della Petroceltic, con il rispetto degli accorgimenti formali il cui inadempimento è stato sanzionato'.
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