E' stato condannato un quarantenne romano che aveva aperto un account di posta elettronica a nome di terzi finalizzato ad acquisti su siti di aste on-line
E' quanto previsto dalla terza sezione penale della Cassazione, con sentenza 12479/2012, pubblicata il 3 aprile. Commette il reato di sostituzione di persona chi apre e registra un account di posta elettronica a nome di terzi, ignari e realmente esistenti, per poter partecipare ad aste online e far ricadere così sugli inconsapevoli intestatari le conseguenze del mancato pagamento relative all’acquisto dei beni acquistati in rete.
Vincenzo-Ithao De Carlo
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