"Le opere di difesa del suolo sono urgenti, e l'Ance spinge per una modifica del Patto di Stabilita' al fine di trovare le risorse necessarie gia' esistenti. Ma spesso la politica si comporta come un 'vorrei ma non posso', perche' sconta i vincoli europei". Lo ha dichiarato il presidente dei costruttori in Abruzzo, Enrico Ricci, a margine della presentazione congiunta Anci-Ance 'Un patto per la ripresa, lo sviluppo dai progetti del territorio'. "Noi proponiamo una riqualificazione urbana con una drastica riduzione di consumo di suolo, sia per metterlo in sicurezza che per il suo recupero - dice sempre Ricci - sui fiumi per esempio vorremmo seguire l'esempio del Veneto, laddove alcune cose potrebbero essere fatte a costo zero: materiali inerti di risulta al posto dei pagamenti. La' funziona. I costruttori sanno bene che senza difesa del suolo non c'e' attivita' che tenga". Ecco allora la proposta congiunta con i Comuni abruzzesi per recuperare e valorizzare borghi e citta' attraverso "una riqualificazione e la ristrutturazione del costruito, del cosiddetto 'vecchio' con l'obbiettivo di sviluppo a 'consumo limitato' del territorio - prosegue Ricci - in sostanza questo e' un intervento che va considerato ad ogni effetto di interesse pubblico, perche' in Abruzzo il 55% delle abitazioni possono essere considerate obsolete". Non piu' consumo di territorio, non piu' cemento, ma ristrutturazioni di interni e valorizzazioni dei centri storici che "non puo' prescindere da interventi che riducano il rischio idrogeologico e che tutelino le acque", conclude il presidente di Ance Abruzzo
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 2
Condividi: