Arago Design, l’Abruzzo in ceramica
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Pubblicato il 22/02/2013 17:05

Arago Design, l’Abruzzo in ceramica

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di Giulia Grilli

"Rendendoci conto che dalla terra si poteva creare qualcosa che durasse 30 000 anni siamo rimasti scioccati.. L'uomo è diventato un creativo maturo con la scoperta dell'argilla e la conseguente trasformazione in ceramica, e i primi reperti risalgono al Neolitico". A parlare oggi sono Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano, curiosi artigiani che con il brand Arago Design hanno dato vita ad un progetto di valorizzazione di un materiale da troppi ritenuto obsoleto. Neola e GranSassolino: icona gastronomica per eccellenza la prima, ed elemento territoriale identificativo il secondo. La magia di questi designer sta trasformando l'Abruzzo in ceramica.

Elisabetta e Dario scoprono per la prima volta lo storico materiale nel 1997, durante il periodo degli studi universitari. La partecipazione ad un breve corso durante un weekend, ha stimolato una curiosità crescente che nel tempo si è trasformata in un'occupazione a tempo pieno. Nel 2004, infatti, nasce il loro marchio Arago Design.

Negli anni si sono dedicati alla lavorazione e allo studio della ceramica in maniera del tutto autonoma e autodidatta, per comprenderne le caratteristiche. "Devi incrociarla fisicamente per conoscerne limiti e potenzialità, perché la ceramica la progetti in maniera sensata se sai com'è fatta. Questo materiale ha un carattere, un'anima, e risulta essere vendicativa e crudele a volte. Non è statica, e attraversa diversi stadi di lavorazione. E' necessario conoscere tutti gli stress a cui la materia viene sottoposta, altrimenti rischi di vanificare il lavoro", spiega Elisabetta.

Dopo gli esperimenti con stampi e piani di gesso, e perfino con l'impronta delle tovagliette concentriche dell'Ikea, sono nati vassoi, ciondoli, bicchieri e vasi. Notando che l'argilla colata su un piano lavorato si espandeva in modo casuale come l'impasto di uno dei più classici dolci abruzzesi, Elisabetta e Dario hanno trovato la loro ispirazione. Nel dicembre 2011 nasce la linea in ceramica dedicata alla neola prodotta da Arago Design. Diverse le grandezze, per ricordare il dolce più amato d'Abruzzo.

 

Cos'è la Neola di Arago Design?

(Dario Oggiano) La Neola è un oggetto che fa parte delle nostra collezione chiamata ceramica liquida. È argilla che, colata sul piano lavorato, si espande liberamente. Con questo prodotto siamo riusciti a congiungere due percorsi: il primo è relativo allo studio del comportamento della materia, e con la Neola abbiamo trovato un compromesso nel processo creativo perché non siamo né impositori né succubi nella trasformazione dell'argilla. Il secondo, è il percorso che sentivamo sempre più di voler intraprendere, ovvero quello di lavorare sulle icone culturali locali.

(Elisabetta Di Bucchianico) La Neola è diventata un supporto su cui poggiare la macchinetta del caffè, la bustina del tè, i biscotti, le posate. La produciamo in tre dimensioni, una più piccola, una standard, del formato reale del dolce, e una più grande, come centrotavola. Le Neole seguono la produzione artigianale, e ognuna è diversa dall'altra, elemento che costringe gli acquirenti a compiere un'azione a cui non siamo più abituati, la scelta. Le standardizzazione degli oggetti fa sì che di fronte alle diverse Neole in ceramica, il consumatore a volte non sappia imporsi chiedendo a noi di scegliere per lui.

 

Come hanno risposto gli abruzzesi alla proposta dell'icona gastronomica in ceramica?

(Elisabetta Di Bucchianico) La Neola è diventata davvero un caso! Questo è un oggetto che provoca un'attrazione fatale immediata nel consumatore, ed è ovvio, perché rievoca la quotidianità, l'infanzia, il ricordo della nonna che prepara questo dolce. Conquista indifferentemente persone di tutte le età. Alla fiera dell'artigianato di Guardiagrele, evento a cui partecipiamo da 6 o 7 anni, nel 2012 siamo diventati quasi una singolarità. Questo evento dura venti giorni, e ogni artigiano ha una stanza o parte di essa dove allestire un proprio stand. Le hostess guidano i visitatori e gli acquirenti, ma negli anni precedenti non avevamo effettuato grandi incassi. Il diciannovesimo giorno ci hanno richiamato perché le Neole erano terminate. E nell'ultimo giorno, il ventesimo appunto, abbiamo di nuovo venduto tutto. Questo può far riflettere, perché quando si hanno delle idee innovative, la crisi viene messa da parte.

 

E l'idea del GranSassolino come nasce?

(Dario Oggiano) Il GranSassolino è stato prodotto nel dicembre 2012, ed è un vasetto per singoli fiori. In pochi giorni sono stati venduti tutti e ora stiamo raddoppiando gli stampi perché quelli che abbiamo non bastano più. Ad aprile porteremo il GranSassolino anche al Salone Internazionale del Mobile a Milano, dove l'anno scorso la neola è stata molto apprezzata. Con questi oggetti stiamo cercando di stimolare nei consumatori un senso di appartenenza. L'Attacco Creativo a Villa Urania è stato l'esempio lampante di questa nostra intenzione.

 

In cosa consiste questo Attacco Creativo?

(Dario Oggiano) A ottobre abbiamo presentato, nel Museo Villa Urania, l'Abruzzo, ovvero una mattonella 50x50 di ceramica che riporta la morfologia della nostra regione. La creazione è stata accompagnata dalla frase "se lo riconosci gli appartieni". Questo è un oggetto che parla da solo perché non c'è libro di storia, di geografia o di politica che possa descrivere meglio i motivi per cui oggi siamo quel che siamo. Vedendo la riproduzione della nostra regione gli osservatori hanno davvero riflettuto sulla distribuzione sociale, sull'influenza delle montagne sul nostro carattere, sull'incapacità di saper posizionare le città all'interno dello spazio regionale. Gli Attacchi Creativi sono gesti che creano uno shock nell'osservatore, anche se il primo esperimento è stato il più rischioso.

 

Ovvero?

(Elisabetta Di Bucchianico) Il 25 giugno scorso abbiamo inserito nella Nave di Cascella, tre palloni di ceramica posti su dei supporti trasparenti, impossibili da notare nell'acqua, per creare l'effetto di galleggiamento. L'idea era quella di dimostrare che la ceramica in Abruzzo non è rappresentata solo dalle Maioliche di Castelli. I giovani non prendono in considerazione questo materiale perché lo associano ai servizi di piatti, e invece con esso è possibile creare opere contemporanee. L'efficacia comunicativa è stata impressionante, e tutti sono caduti nel tranello. Questa creazione è stata valutata positivamente e ci ha consentito di arrivare alla Biennale di Venezia, nell'evento conclusivo tenutosi nel Palazzo delle Esposizioni di Torino.

 

Attacco Creativo Fase 1

 

   

Il GranSassolino

 

Elisabetta di Bucchianico e Dario Oggiano, Arago Design

 

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