Too Bad, quando le rivincite sono tutte all’estero
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Pubblicato il 20/08/2014 10:10

Too Bad, quando le rivincite sono tutte all’estero

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di Giulia Grilli

"Prossimi progetti?", fu questa l'ultima domanda a Lorenzo Berghella durante la mia intervista del giugno 2013. Eravamo nella sede della RòFilm Scuola di Cinema, oggi IFA (International Film Academy), di Pescara. In quell'occasione conobbi anche Alessandro e Cristiano Di Felice, due fratelli che sono riusciti a costruire negli anni una casa di produzione, la RòFilm, e corsi di directing e acting per giovani aspiranti registi e attori.

 

Parlammo tutti insieme di Too Bad. Alessandro era appena rientrato dal MipTv di Cannes dove aveva provato a vendere questo innovativo action movie interamente realizzato da Lorenzo, di cui i fratelli Di Felice erano e sono produttori. Ma cos'è successo dal nostro ultimo incontro? Che fine ha fatto Too Bad?

 

Premio della giuria al Los Angeles Neo-Noir Film Fest, bronzo nell'Indipendent International Film Awards sempre a Los Angeles, e ancora miglior film di animazione al Mumbai International Short Film Carnival e nomination come miglior serie d'animazione all'American Online Film Awards di New York che si terrà a dicembre. Insomma, Too Bad viaggia in alto in tutti i festival internazionali. E in Italia? Oltre alla selezione ufficiale al MashRome Film Fest sembra non riscuotere lo stesso successo.

 

"Due anni fa abbiamo mandato il materiale al Festival di Venezia per partecipare alla sezione Nuovi Orizzonti dedicata ai giovani, sicuri che almeno in nomination saremmo rientrati!" racconta Alessandro. "E invece nulla, non siamo stati nemmeno presi in considerazione. Abbiamo capito che il nostro mercato può essere solo estero perché qui non c'è speranza".

 

 

Sarà per il tema scottante della pedofilia, per l'immagine di una chiesa corrotta piena di predicatori venduti al male, sarà per Steven Spielberg Presidente degli Usa, o per le guerre sponsorizzate e pagate dalle nazioni. Il contenuto di Too Bad sembra essere scomodo ai molti che pur riconoscendo il valore artistico dell'action movie, non vogliono investire su un progetto che potrebbe essere censurato. E se il traguardo dovesse essere oltreoceano, allora dovremmo parlare di sottotitoli o doppiaggio per rendere il prodotto idoneo al mercato statunitense. Costi in aumento e investimenti che la casa di produzione pescarese non dovrebbe affrontare da sola, solo perché l'Italia le ha voltato le spalle.

 

La trama nel suo insieme è pressochè sconosciuta. Ma qual è il punto di forza di Too Bad che continua a vincere numerosi premi in tutto il globo? "Non si è mai vista una cosa del genere" spiega Lorenzo, "esistono prodotti simili nel resto del mondo, ma se in Italia parliamo di animazione pensiamo solo ai cartoni animati per i bambini, e mai a film per adulti!". Too Bad è stato creato dalla mano di questo talentuoso ventiquattrenne, e non da uno studio composto da più persone in cui il tratto del disegno viene standardizzato perdendo l'identità. Il concetto è quello dell'alta sartoria italiana, per intenderci. Gli storyboard, i fotogrammi chiave, sono stati disegnati a mano, mentre i movimenti sono stati creati al computer. In alcuni casi Lorenzo ha utilizzato il rotoscope, che consiste nel filmare le azioni umane e riportarle sul pc per adattarle ai personaggi animati.

 

 

"Non voglio sembrare presuntuoso, ma credo che gli argomenti trattati siano il punto di forza di Too Bad" continua Lorenzo. "E' stato molto impulsivo, non mi sono posto problemi quando l'ho creato, e ho voluto ironizzare su tutti i mali del mondo". Ci sarà qualcuno che vince contro il male allora! "No, credo che Too Bad metta in mostra la perdita della civiltà, dei valori, della morale, dell'economia, della politica. Nessuno vince e tutti perdono".

 

Il giovane pescarese non si arrende, e sta già lavorando a un prossimo cortometraggio. Non si piegherà mai completamente alle regole di mercato, non sarà mai in grado di creare le Winx al maschile solo per i soldi, preferirebbe fare un altro lavoro. La sua giovane età gli concede quella forza e quella capacità di sognare che dovrebbero portarlo dritto al traguardo finale, dove solo in pochi arrivano. Se lo merita, e forse lo meritiamo tutti.

 

Alessandro e Lorenzo sembrano agguerriti come un anno fa, come se il tempo non fosse passato, come se le porte non fossero state mai chiuse, come se sapessero che il talento ripaga sempre. Non sono stanchi di lottare, è l'unica cosa che sanno fare, così mi dicono. Certo, l'Oscar per La Grande Bellezza ci ha fatto dimenticare per un po' la crisi del cinema italiano, ma la mediocrità oggi sembra essere sempre dietro l'angolo, come se si potesse vivere di ricordi, all'ombra dei grandi maestri ormai scomparsi. Eppure la creatività esiste, e sarebbe un bene premiarla in patria, invece di vederla volare via, lontano.

 

 

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