gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » L'INTERVISTA » LIBRERIA K, CULTURA IN CONTROTENDENZA
Pubblicato il 20/06/2014 10:10

Libreria K, cultura in controtendenza

pescara, giulia grilli, Libreria K, libreria, via Cesare Battisiti

di Giulia Grilli

K come Kafka, come quell'autore del ‘900 che meglio di chiunque altro ha saputo interpretare il disagio e il malessere anticipando, quasi in maniera profetica, la situazione sociale di un futuro che altro non è che il nostro presente. Ed è in nome dell'esistenzialismo kafkiano che tre giovani abruzzesi, Marco Taddei, Fabio Campli e Max Sanvitale, hanno dato vita ad una realtà insolita, la Libreria K.

 

Nato da una passione comune per il fumetto, il progetto si è evoluto nel tempo, e dalla precedente sede in via Conte di Ruvo, a Pescara, i tre amici sono approdati nella zona di maggior fermento della città, via Cesare Battisti al civico 227. Questa volta, però, il raggio di azione si è allargato verso la ricerca di volumi di narrativa contemporanea e classica, libri illustrati, con un particolare interesse per l'editoria indipendente. "Dovevamo scegliere se essere esploratori, rockstar o librai e abbiamo scelto la terza" si legge sulla pagina Tumblr della Libreria K. "Alla fine esploriamo il mondo riportando con noi dei reperti, i libri. Cerchiamo di non apparire mai noiosi, arroganti, manipolatori o oligarchi della cultura" spiega Marco. "La libreria è il nostro palco e noi siamo i Rolling Stones! Perché la gente ha bisogno di riscoprire la curiosità e il senso critico".

 

 

Curiosità e senso critico. Come se tra l'imponenza monopolistica della tecnologia e la tendenza annosa nazionale secondo la quale "gli italiani non leggono libri" fosse facile rispolverare negli animi la voglia di riscoprire la magia di sfogliare pagine in cui le parole si susseguono in un meraviglioso senso logico che aiuta a sognare. "Basterebbe mettere in dubbio le proprie certezze, perché replicare gli stessi gesti per una vita intera non produce mai un risultato apprezzabile" prosegue Marco, mentre aggiusta le pile di volumi spolverandoli e allineandoli in maniera maniacale. "La materia dev'essere pulsante, viva, e la curiosità dovrebbe essere spontanea. Perché l'uomo è affascinato dal mistero, e un libro non è altro che un mistero da scoprire!". Sarà per questo che i tre giovani "mastri librai" lasciano sul muretto della via un libro al giorno, come dono per il passante che, incuriosito e desideroso di lasciarsi stupire dal caso, lo raccoglie per portarlo a casa e leggerlo. Nessuna paura, non è un furto, ma solo una carezza per l'anima.

 

 

L'empatia con le case editrici diventa quasi un filo conduttore per la cernita di materiale, oltre alla passione per autori particolari e assolutamente di nicchia. E se la narrativa ha il suo fascino, l'illustrazione sembra averne altrettanto, fino all'accettazione che anche la copertina di un volume possa essere un'opera d'arte. Come sempre le regole del mercato sono spietate, e ciò che è inedito e scalpitante nel terreno fertile della cultura italiana fatica ad emergere. "I grandi book store offrono al lettore una zuppa pronta, drogano il sistema che noi cerchiamo di rendere più vero e genuino, accompagnando il cliente in un giro di giostra sull'editoria italiana alternativa. Ritrovarsi a leggere gli stessi autori che ci vengono propinati non è sano, ma questo è il gioco della grandi case editrici che detengono il potere. La cultura, in questo caso, finisce per essere intrappolata in un sistema che si sclerotizza, che impoverisce un tessuto che  nonostante tutto resta pulsante e vivo. Il libro non è una merce, è il veicolo sanguinante della cultura".

 

 

E cos'altro è un libro? "Un feticcio" spiega Marco. "Oltre al contenuto è importante il modo in cui questo viene presentato. C'è ancora un forte attaccamento alla carta, all'utilizzo dei sensi, e un libro può essere sfogliato, appoggiato, ha un odore, fa un rumore. Leggere Il Conte Di Montecristo su un kindle non ha senso, perché annulla la percezione fisica, la consapevolezza che per terminarlo ci vorrà del tempo. Se non lo tieni tra le mani non sai cosa ti aspetta! Il fascino del libro è legato alla materia, ed è come innamorarsi di una persona, devi vederla, sfiorarla e assaporarla".

 

Edizioni limitate, piccoli volumi della casa editrice Henry Beyle, 50 segreti magici per dipingere di Salvador Dalì, Howard Phillips Lovecraft e uno dei 500 volumi nel mondo di Shadow Atlas, un atlante illustrato e serigrafato a mano in cui vengono spiegati e raffigurati quaranta tra spiriti e demoni della tradizione folkloristica più antica, riletti in chiave ironica e fantastica. Insomma, nella Libreria K si può trovare davvero di tutto. Basta essere ricchi d'animo e pronti alla sfida di uscire fuori dai soliti binari.

 

 

Ultime curiosità: Marco, il tuo libro preferito? "Non saprei davvero cosa scegliere. Ma da libraio ti dico che il mio libro preferito è quello venduto a una persona che pensava di non poterlo mai acquistare". E un libro che tutti dovremmo leggere? "Secondo me Centuria, di Giorgio Manganelli. Ma potete venire nella Libreria K per chiedere consiglio anche a Fabio e Max!".

 

 

 

foto di: Giulia Grilli

 

 

 

 

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 1