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Pubblicato il 19/01/2014 13:01

Maisonuances, l'arredo dei desideri

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di Giulia Grilli

Visto da fuori può sembrare un hotel di lusso, con la scalinata illuminata dal lampadario di Paola Navone, e le mura avvolte dalla misteriosa ombra dei rami di pioppo. E invece niente camere a cinque stelle, perché in via De Amicis, a Pescara, Fausto e Andrea hanno da poco inaugurato la nuova sede di Maisonuances, dando vita ad un elegante showroom dedicato all'arredamento.

Ispirati da Ralph Lauren a Saint Germain di Parigi, questi due quarantenni alla continua ricerca del gusto e della raffinatezza, hanno racchiuso i loro tre negozi in un unico luogo incantato, sfidando la tanto temuta crisi. Vecchie mura di inizio ‘900, soffitti altissimi, termosifoni decorati, finestre e porte dalle linee retrò, si fondono perfettamente all'arredamento più moderno e ricercato. Nessun dettaglio è lasciato al caso, neppure i cavi dei lampadari rivestiti di un particolare filato di seta intrecciata. Tre piani e una dependance per accogliere i clienti e accompagnarli nella scelta dello stile e della qualità in termini di interior design.

Amante delle atmosfere classiche uno, moderno e all'avanguardia l'altro. Fausto e Andrea hanno due personalità molto diverse, ma complementari. Fattore comune? Un indescrivibile amore per la casa, come luogo intimo in cui ogni essere umano si rifugia. E la capacità di interpretare i desideri delle persone.

 

 

Tre negozi racchiusi in un unico showroom. Come siete arrivati alla nuova sede di Maisonuances?

(Fausto) Quest'ultima avventura la devo sicuramente ad Andrea, perché io all'inizio non volevo, era un azzardo troppo grande. Ma lui è stato molto lungimirante e quando ha visto questa struttura ha pensato che fosse il salto finale. Io sono il tipo abituato alla vetrina, al contatto con la clientela, e queste quattro mura mi spaventavano molto. Alla fine mi sono ricreduto e ho seguito l'istinto di Andrea, e oggi non ho più paura di questo luogo meraviglioso.

 

Se non ricordo male, Maison Decor, il vostro primo negozio, era principalmente dedicato alle stoffe?

(Fausto) Esatto, Maison Decor era un franchising spagnolo e noi fornivamo dal tessuto per il divano al complemento arredo. Lo abbiamo aperto nel 2004 e negli anni ci siamo allargati con Maisonuances, arrivando a tre negozi sparsi lungo via Cesare Battisti. Siamo partiti dal tessuto perché io provengo da una tradizione sartoriale di famiglia, mio zio ha costruito una grande azienda che è la Brioni. Dall'incontro con Andrea è nata l'idea di dedicarci a questo tipo di commercio, spinti dall'amore per la casa, ovvero il luogo dove ogni essere umano crea le sue certezze per scappare dall'insicurezza che dilaga all'esterno. Oggi, il secondo piano di Maisonuances è interamente dedicato ai tessuti e ha un respiro incredibile. E' bello vedere che i clienti si sentono a casa mentre restano a curiosare tra le tirelle appese a queste antiche mura.

 

 

 

Qual'è la storia di questo edificio e perché lo avete scelto?

(Fausto) Questa è una villa liberty di inizio ‘900. Era rimasta chiusa per quattro o cinque anni, ed era in condizioni di totale abbandono. Abbiamo incontrato dei proprietari fantastici, che hanno creduto nel nostro progetto, e questa è stata una grande fortuna. Personalmente, quando sono entrato la prima volta, sono stato rapito da questo luogo e da ogni particolare, tanto che abbiamo deciso di non stravolgere nulla, ma di intervenire solo per aggiustare le volte e per dare il colore. L'intento era quello di mantenere tutto com'era in origine e di creare un connubio con il mobile moderno. Infatti, il sodalizio tra le rotondità delle vecchie forme con la rigidità delle nuove linee è splendido.

 

Il vostro è un target medio-alto, ma quali sono i marchi sui cui avete puntato?

(Fausto) CasaLando, Casamilano e la Baxter sono i marchi che più ci rappresentano. In fase di progettazione degli interni, però, non siamo tanto legati al brand quanto al piacere estetico. Da una ditta prendiamo un lume, da un'altra una poltrona per cercare di esprimere il nostro gusto, che magari a molti potrebbe non piacere, ma che per noi crea un'assonanza. Sicuramente ci sono dei marchi che conferiscono pregio ad una casa e donano un valore aggiunto, ma noi offriamo una vasta scelta in base alle disponibilità dei clienti. Tanta gente non entra perché pensa che qui sia tutto costoso, ma non è così.

 

 

 

Il prodotto che costa meno?

(Fausto) Le stelle marine per addobbare la tavola, costano 1,50 l'una...

 

All'inizio hai affermato che l'assenza di vetrine ti spaventava. Come fanno i clienti ad individuare la natura di questo luogo?

(Fausto) A questo non ti so rispondere, ma posso dirti una cosa: noto una forte curiosità. I vecchi clienti vengono e ne portano di nuovi, persone che non ci conoscevano entrano attirati dall'ignoto, e poi c'è chi si spaventa. Spesso, la sera, quando chiudiamo il portone i passanti ci chiedono "ma cosa si fa lì dentro?", e anche questo contribuisce a creare attrattiva. Molti ci hanno detto che Pescara non era pronta a tutto questo, ma io odio certi discorsi. Questa è una città giovane e moderna e ha tutte le condizioni per accogliere un progetto come il nostro.

 

 

Alla fine ci raggiunge anche Andrea, e l'ultima domanda è da rivolgere a lui, il più appassionato di internet e alla continua ricerca di novità sulla rete.

 

Sul vostro sito vi presentate come decoratori d'interni e art buyer. Ma chi è l'art buyer?

(Andrea) Questa figura nasce in America negli anni '80, dopo il personal shopper e il personal trainer. E' come se fosse un home trainer, che accompagna il cliente nella scelta dello stile della propria casa, in quanto esperto del mercato dell'antiquariato e dell'arte moderna. Io e Fausto forniamo consulenze d'arredo, interpretando i gusti, le attitudini e le esigenze del committente per creare una casa ad personam. E' stato casuale scoprire che quello che facevamo naturalmente si potesse sintetizzare nella figura dell'art buyer.

 

 

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