Negli ultimi anni la gastronomia ha assunto un ruolo fondamentale a livello mediatico. Accendere la televisione e ritrovarsi a tu per tu con uno chef stellato ha reso questa realtà elitaria alla portata di chiunque. Ma l'aspetto che continuiamo ad ignorare e che troppo spesso releghiamo nell'oblio semplicistico di un trend che ci fa sentire tutti critici della guida rossa, è che la cucina non è solo un'espressione della creatività umana, bensì un aspetto determinante della cultura di un territorio.
Sul concetto di cultura Niko Romito, chef tristellato abruzzese, si batte da tempo. La scuola di cucina Niko Romito Formazione a Castel di Sangro è sicuramente l'elemento fondamentale di un progetto in grado di creare conoscenza e nuovi talenti. Gli allievi del corso di alta cucina provengono da tutt'Italia, hanno qualsiasi età e sono pronti a comprendere i veri sacrifici di una vita dedita ad una passione che priva l'esistenza umana di un tempo vero per se stessi.
Ma cosa fare della teoria senza la pratica? E qui entra in gioco Spazio. Il progetto zero è nato nell'agosto 2013 a Rivisondoli, nei locali del vecchio Reale, dove Niko Romito iniziò a muovere i suoi primi passi verso il successo. "Questo non è un ristorante, è un laboratorio" tuona come un avvertimento scritto sui muri.
Niente pretese, cucina semplice. Il locale gioca tra legno, mattoni e lavagne. 12 cuochi, 40 coperti, nessun cameriere. Gli studenti della Niko Romito Formazione interagiscono con la clientela, dando vita ad un colloquio intimo tra la cucina, i piatti e i commensali. L'atmosfera è informale, non ci sono stelle che brillano, regole ferree di servizio di sala. Qui convivono tovagliette di carta, sorrisi, e qualche imperfezione che rende tutto più umano. Ma in una Rivisondoli gelida e innevata i piatti di Spazio sono in grado di riscaldare i cuori di un pranzo domenicale agli inizi di febbraio.
Tra gli antipasti spicca il consommé di cavoli sedano e mela. Il piatto deriva da un attento studio sugli ingredienti e tra le note fresche, verdi e acidule la portata rivela una grande tecnica e inventiva. Gradevole al palato, l'animo croccante diverte, mentre la leggerezza e l'assenza di grassi nascondono gli insegnamenti del maestro Romito.
Più classico, ma di grande gusto il manzo marinato con salsa tonnata. La trama burrosa della carne sottolinea ancora una volta l'importanza della qualità e della freschezza delle materie prime.
Appagante la zuppa di porro, patate e pane; tradizionali gli strascinati con carciofi e pecorino. Perfetta la cottura a bassa temperatura del baccalà con fagioli bianchi e olio. La consistenza del pesce è sublime, e le note aromatiche della scorza di arancia donano uno sprint maggiore alla delicatezza della crema di fagioli cannellini.
Per chiudere in bellezza non resta che abbandonarsi ai dolci. Castagnole con distillato di agrumi; cioccolato e finocchio. Golose, perfette e ipnotiche le prime; fresco, accattivante e indimenticabile il secondo.
Spazio è un format perfetto, essenziale, in grado di promuovere la migliore tradizione italiana. Non stupisce che abbia già fatto tappa temporanea al Settembrini di Roma nel novembre 2013, e nell'Isola di Salina al Resort Capofaro di Tasca D'Almerita nella stagione estiva 2014. Lo scorso 21 novembre ha inaugurato, invece, la sua seconda sede all'interno di Eataly Roma.
L'offerta comprende 5 antipasti, 5 primi, 5 secondi e 5 dolci, il prezzo per tre portate è di circa 35 euro, vini esclusi, e la formula innovativa è enormemente apprezzata dai clienti. La freschezza degli ingredienti che raccontano il territorio e la continua ricerca verso la perfezione di ogni piatto, rendono i giovani cuochi i veri direttori di questa orchestra. Spazio è pronto a conquistare l'Italia.
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