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Pubblicato il 14/06/2013 10:10

Un Abruzzo Creativo a chilometro zero

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di Giulia Grilli

Immaginiamo di prendere una terra, l'Abruzzo, e di comunicarne le icone attraverso oggetti di uso quotidiano utilizzando, per quanto possibile, le risorse locali per produrli. Un progetto ambizioso quello degli architetti Paola Mucci e Mauro Forte, che per combattere la routine lavorativa, hanno dato vita ad una piccola via di fuga che si chiama Abruzzo Creativo.

I complementi d'arredo si vestono dei simboli della nostra regione con fantasia ed estro, un po' per gioco e un po' per ricordare l'unione necessaria tra radici e innovazione. Il tutto per rilanciare l'economia locale e per favorire l'artigianalità più vicina possibile, a chilometro zero appunto.

Le difficoltà? Quelle di scontrarsi con una produzione a numero limitato e con i prezzi troppo competitivi delle materie prime provenienti da paesi come la Cina. E anche se, stringendo i denti, hanno dovuto cedere alle regole di mercato, Paola e Mauro continuano ad immaginare di poter svolgere tutto in Abruzzo.

 

Quali sono i prodotti di Abruzzo Creativo?

(Paola) I Mug, ovvero le tazze americane, classico oggetto amato dai turisti, i prodotti per i dolci come le alzatine e il piatto torta, il vassoio, le tazzine da caffè, e le ciotole che inizialmente erano nate come un servizio da spaghetto slow food, da mangiare in piedi. Le abbiamo sviluppate in tre grandezze per cui possono essere utilizzate per qualsiasi scopo. Per ultimo, abbiamo la "mappanza", ovvero uno strofinaccio che si lega attorno alla vita. Ognuno di questi oggetti riporta immagini legate alla nostra terra. Si va dalla Presentosa al Ponte sul Mare, da Flaiano alle pecore come omaggio ai 150 anni dalla nascita di D'annunzio e alla sua poesia I pastori, perché a noi piace ricordarlo così, con una dose di originalità.

 

Quando ha inizio questo progetto?

(Paola) Abruzzo Creativo nasce concretamente nel 2009, durante la mostra di Annalisa Faieta al Museo delle genti d'Abruzzo, a Pescara. L'idea, ovviamente, era nell'aria già da un po' di tempo e aveva un respiro più ampio, perché nel nostro immaginario ci saremmo voluti concentrare sulla progettazione di mobili. Scontrandoci con la realtà abbiamo cambiato rotta, indirizzandoci sui complementi d'arredo. Questo progetto soddisfa l'esigenza di avvicinare il presente alla radici. Pensare di inserire una ceramica di Castelli in una casa moderna è impensabile, ma la tradizione prima o poi si apprezza e allora abbiamo pensato di attualizzarla.

 

Perché l'importanza del chilometro zero?

(Mauro) Nel momento in cui decidi di focalizzarti sui simboli di una regione devi anche utilizzare le maestranze proprie del territorio, per dare un valore e un'autenticità al prodotto. Da qui il concetto del "chilometro zero", e quindi della nostra volontà di svolgere tutto all'interno dell'Abruzzo. Le regole del mercato, purtroppo, ci hanno allontanato spesso dal mettere in pratica la nostra idea. Infatti, non siamo riusciti ancora a trovare un artigiano a cui affidare la produzione di porcellana che permetta di mantenere i costi del distributore dal quale attualmente ci riforniamo. Per quanto riguarda i tessuti e le serigrafie, invece, svolgiamo tutto tra Francavilla e Montesilvano.

 

 

Quali le difficoltà nel realizzarlo?

(Paola) Oggi molte realtà locali sono dimesse e le aziende fanno fatica, per cui se non lavorano con i grandi numeri preferiscono non lavorare affatto. Non sarebbe conveniente rispondere alle richieste di una piccola produzione come la nostra. Dall'altra parte c'è il problema dei costi relativi all'artigianalità. Quando questi sono troppo elevati incidono sul prezzo finale del prodotto e quindi sulla clientela, che potrebbe non comprendere il valore di una produzione svolta interamente nella nostra regione.

 

In base a cosa avete scelto le icone da applicare sui complementi di arredo?

(Mauro) Per la Presentosa, il Ponte del Mare e Flaiano è stato facile, perché sono simboli noti a tutti. In altri casi, invece, abbiamo seguito il nostro gusto personale. Per la linea di Mug dedicata alle province, dovendo individuare un elemento rappresentativo della zona chietina, ad esempio, abbiamo selezionato la pavimentazione in mosaico di Vasto. È una delle più famose d'Italia, ed è stata restaurata nel 1997, ma molte persone non sono a conoscenza di questa meraviglia. Per L'Aquila, invece, abbiamo scelto le donne vestite nel classico costume di Scanno.

 

Prossime realizzazioni?

(Paola) Di recente abbiamo progettato un vassoio in legno con un'incisione della Presentosa e ora siamo in attesa di risposta da parte del falegname. Trovare un equilibrio tra noi che ci dedichiamo al concept e l'artigiano che deve realizzare l'oggetto non è sempre una cosa semplice. E poi abbiamo in mente un cestino per il pane con una base di semi di ciliegio. Questi semi, che hanno anche proprietà terapeutiche, possono essere sia raffreddati che riscaldati. In questo caso servirebbero a mantenere caldo il pane.

 

 

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