«Alle scuole medie la mia unica insufficienza era in musica. Una volta il professore mi sorprese ad eseguire un brano con il flauto in playback: io muovevo le mani e una compagna di classe suonava. Oggi la mia vita ruota attorno soprattutto al jazz». Inizia con questa curiosità la chiacchierata con Federica Fusco, al primo piano del modernissimo studio di design ecosostenibile, in una sala riunioni arredata con mobili realizzati con cartone alveolare, in via Falcone e Borsellino, sede operativa e spazio espositivo di Altotenore in co-working con He5, studio di architettura e design. Questo brand, che evoca il jazz, ma anche «elevate attese artistiche e un auspicato tenore di vita», il cui logo è stato realizzato da Riccardo Gola, oggi affermato art director, lo ha ideato, attraverso un «esercizio di naming incentrato sul brainstrorming individuale a mezzo vocabolario della lingua italiana» proprio Federica, per fondare insieme al suo compagno, il jazzista pescarese Piero Delle Monache, la loro associazione culturale, prima, e agenzia di comunicazione e organizzazione di eventi musicali, oggi.
Dopo una laurea triennale in Media e Giornalismo, conseguita nel 2006 all'Università di Firenze, con una tesi sull'inviato speciale in Italia, con tanto di intervista ad Enzo Biagi, che per Federica è ancora oggi la soddisfazione personale più grande, questa ex giocatrice di pallavolo in C1, nata a Pescara quasi 30 anni fa, dopo alcune esperienze a Milano e Roma nel mondo della comunicazione, decide di fondare insieme al suo fidanzato un'associazione culturale. Altotenore appunto. «E' iniziato tutto come un gioco – ricorda Federica. Già nel 2007 avevo iniziato a seguire Piero nei suoi concerti, cercando di mettere a disposizione della sua musica la mia professionalità nel campo della comunicazione e del marketing. Poi abbiamo pensato di creare un'associazione tutta nostra. Nel frattempo ci eravamo trasferiti a Bruxelles, dove ho conseguito nel 2010 una laurea specialistica in Marketing Culturale presso la ULB (université Libre di Bruxelles). Lì c'è un'educazione musicale altissima e il mondo delle note incuriosisce moltissimo. È da lì che abbiamo mosso i primi fortunati passi, organizzando concerti sempre più importanti, prendendo contatti con diverse etichette e musicisti». Circa due anni fa questa coppia nel lavoro e nella vita decide di rientrare in Italia, a Pescara, nella loro città e l'associazione diventa un'impresa femminile. «Dopo quasi 10 anni fuori casa, ho sentito forte il richiamo alle radici. Avevo voglia di casa, di famiglia, di sole, di mangiare bene. Soprattutto avevo voglia di mettere in pratica le esperienze meravigliose e arricchenti che avevo vissuto fuori. Il caso ha poi voluto che la Regione Abruzzo promosse un bando per l'imprenditoria femminile, “La Crescita è donna”, così ho partecipato presentando un progetto e ho vinto. Da allora Altotenore è divenuta anche un'impresa che coesiste con l'associazione culturale».
Oggi Altotenore gestisce la comunicazione e gli eventi musicali che ruotano attorno al jazzista Piero Delle Monache. «Dopo alcuni importantissimi one shot con artisti come Lee Konitz, Philip Catherine e Ada Montellanico ad esempio, si stanno aggiungendo nuovi nomi al portfolio. In primis Giovanni Ceccarelli, pianista marchigiano che vive tra Beirut e Parigi. Un musicista cosmopolita, che collaborò con Piero tempo fa e oggi si è ritagliato un posto di primo piano sulla scena jazz internazionale. Ad esempio ha partecipato alla trasmissione televisiva francese in onda su ARTE, con Paolo Fresu e Manu Katché. Ha inciso un disco Blue Note, il riuscitissimo InventaRIO, con nomi come Ivan Lins, in Brasile una vera star. E anche Météores, il disco registrato in trio con Ferruccio Spinetti - tra l'altro bassista degli Avion Travel e del duo Musica Nuda - e Francesco Petreni pubblicato dalla parigina Bonsai Music, testimonia la sua levatura artistica. Sto inoltre seguendo l'attività di ufficio stampa per altri musicisti come Fabrizio D'Alisera e Andrea Manzoni, due jazzisti al loro primo disco d'esordio. Fabrizio è un sassofonista alle prese con “Mr.Jobhopper”, un album articolato in 9 brani dallo stile neobop, con pennellate di swing, bossa e latin. Andrea Manzoni, classe '79, è un pianista piemontese che ha firmato “Quantum Discord”, un album camaleontico, di stile jazz, fusion con echi nordici e rimandi classici. Un buon banco di prova è stata la promozione di Thunupa di Piero Delle Monache – di cui Notizieabruzzo ha scritto alcuni mesi fa, ndr (“Thunupa, un album che parla abruzzese”) - e ora il test continua con altri musicisti». E mentre Federica Fusco coltiva il sogno di avviare una collaborazione con la “Sole Luna” di Lorenzo Cherubini e aprire i suoi orizzonti comunicativo-musicali al pop d'autore, con la sua Altotenore sta già organizzando una grande rassegna itinerante dal titolo top secret. «Abbiamo pensato per questa estate a 20-30 concerti con artisti che gravitano intorno al mondo mio e di Piero. Partiamo dall'idea di un cartellone unico per poi dare forza ad ogni singolo concerto, trovando location accoglienti in grado di trasmettere la nostra filosofia e garantire un'alta qualità. Mentre in autunno ci dedicheremo ad un tour intercontinentale».
Insomma non ci sono barriere per questa volitiva giovane imprenditrice della comunicazione. Nemmeno in tempo di crisi. «Sono convinta – conclude Federica – che per chi è determinato, gli scogli che possono presentarsi non sono insormontabili. Non siamo mai stati abituati, vista la generazione alla quale apparteniamo, al periodo d'oro. Ma sia io che Piero abbiamo il coraggio di seguire idee originali e di sfruttare la crisi economica come un'opportunità».
Foto di Silvia Iammarone
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