gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » LE STORIE » L'ETERNO E IL VANO DI FBZ
Pubblicato il 10/05/2013 00:12

L'Eterno e il Vano di Fbz

abruzzo, disco, musica, pace, marcella, fabrizio, tundo, chitarra, salento, fbz, eteno, vano

di Marcella Pace

Chitarre, bassi, amplificatori e un pianoforte da un lato. Libri di scienza delle costruzioni e architettura e un grande tavolo dall’altro. Lo studio di Fabrizio Tundo è il perfetto specchio della sua personalità. Una vita, quella di questo quarantenne nato e cresciuto a Melissano, un piccolo comune della provincia di Lecce, nel cuore del Salento, ma trasferitosi a Pescara dai tempi dell’Università, divisa tra il lavoro di architetto e la profonda passione per la musica. «Fin da piccolo sono sempre stato un divoratore di musica – racconta Fabrizio, che ha scelto come nome d’arte Fbz, la sigla che utilizzava per firmarsi da ragazzino – ascoltavo per lo più musica straniera, ma lo facevo con grande attenzione. Ho passato la mia adolescenza con le cuffie in testa, e i momenti dedicati all’ascolto mi distraevano da tutto il resto. Poi un caro amico di Taranto, Mimmo, mi consigliò di avvicinarmi alla chitarra. Ne comprai una di pessimo legno e da autodidatta provai a suonarla». 

Per Fabrizio inizia tutto con un foglietto di carta contenente 7 accordi, scritti da Mimmo con tanto di disegno della posizione delle dita per eseguirli. È così che il mondo delle note cattura Fabrizio che in breve tempo inizia a suonare anche basso e pianoforte. «Quando capisci come funziona l'universo delle scale e degli accordi sulla chitarra, senti la necessità di ritrovarli anche sul pianoforte o su altri strumenti. Da quando ho cominciato a suonare ho compreso che non avevo scampo. Quella era la mia strada. Ho scoperto i cantautori italiani, ma non ero fatto per cover band. Dovevo trovare la mia musica. E così ho iniziato a comporre. E ho sempre amato fare tutto da me».

Musica, parole. Tutto arriva dalla mente di Fabrizio. Il primo passo per ogni sua composizione è  la musica. «Parto sempre dalla melodia. Una volta definita la matrice musicale alla perfezione, allora inizio a pensare alle parole che per me sono solo un ulteriore strumento musicale. Come la chitarra, il piano o il basso. Sono le note che suggeriscono gli argomenti da trattare e le parole da utilizzare per i miei testi».

E così canzone su canzone, «perché l'idea musicale si nutre di allenamento, più lavori e più le ispirazioni arrivano», Fbz decide di raccogliere 10 brani composti negli ultimi 2 o 3 anni ed inciderli nel suo primo disco. “L’Eterno e il Vano” esce per la Fionda Records, lo scorso 5 marzo. «Il filo logico di questo disco – racconta Fabrizio – è senz'altro musicale, ma al tempo stesso è anche una riflessione su tematiche a noi care. E già la copertina parla chiaro. L'immagine mi è stata donata da Flavio Branciaroli, un artista abruzzese, che dipinse “Valle Giulia” - scontro tra manifestanti e polizia durante il '68, ndr-. A questa immagine, che ritrae un contesto di violenza, il vano, ho aggiunto un cielo stellato, l'eterno appunto, che sta lì sopra di noi e osserva impassibile e immobile le nostre inutili violenze. Il disco vuole essere un augurio alle future generazioni che possano vivere in pace senza sfondi sanguinari. Insomma, un contrasto forte: le stelle immobili e noi, di passaggio, che forse ancora non abbiamo ben capito cosa stiamo facendo». 

E lo stesso contrasto si percepisce nel disco, tra brani acustici ed elettrificati, brani dai tempi incalzanti  fino a brani morbidi e meno veloci, alcuni dei quali cantati in dialetto salentino. Un modo per Fbz per ricordare che la tradizione è un valore da non perdere. «Nel mezzo – spiega ancora Fabrizio -  c’è “Porci”, dedicato a chi non fa bene il proprio dovere a discapito delle moltitudini, che fa il verso alle suonate tipiche delle bande di paese, lasciando immaginare una protesta popolare che si dirige verso i palazzi del potere». 

E mentre Fbz è impegnato nella promozione del suo disco, acquistabile on line su iTunes, Amazon, Google Play, 7Digital, CD Baby e nei negozi di dischi dalle Marche fino in Salento, Tundo già pensa al prossimo album. «Ho pronti già una dozzina di brani e a giugno entrerò in uno studio di registrazione qui a Pescara, accompagnato da musicisti abruzzesi». 

 

www.effebizeta.it

 

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 1