“Il graphic design è come lo sport. Non basta il talento, ci vuole tanto allenamento”. A dirlo è il designer Leonardo Sonnoli e c’è chi ha preso questo insegnamento alla lettera. Cristina Napoleone, designer 30enne di Pescara, proprio partendo dalle sagge parole del professionista del design, si è costruita una vera e propria palestra per allenare la sua creatività nella produzione di loghi. Sede virtuale, il blog Loghificio, nel quale Cristina si diverte a ideare loghi legati alle notizie del giorno.
Dall’abbandono del soglio pontificio di Benedetto XVI alla fumata bianca per l’elezione del nuovo Papa. Dalla notizia della gravidanza di Kate Middleton alla vittoria di Errani e Vinci al torneo di tennis “Australia Open”, fino all’attentato di Boston e al tragico incidente al porto di Genova. I fatti più popolari vengono riassunti nella creatività di un logo, riuscendo ad attirare in brevissimo tempo l’attenzione della stampa estera. Dall’Europa fino all’America Latina.
«Quest’idea – racconta Cristina – è nata per stimolare la creatività, ma ovviamente è anche un’operazione di marketing per ottenere una maggiore visibilità». Insomma una “palestra” che è al tempo stesso una vetrina per i progetti che Cristina porta avanti insieme al socio e marito Alessandro Leardi. Questa giovane coppia di professionisti del design e del web ha infatti ideato “Loghificio” che si occupa di progetti di identity o web design non di grande entità. «Abbiamo intrapreso questa iniziativa – spiega Cristina - per rivolgerci a tutte quelle realtà imprenditoriali, di medie o piccole dimensioni , con budget a disposizione limitati, a cui poter offrire professionalità e buon gusto».
Ma è anche un altro il progetto che assorbe pienamente Cristina e Alessandro. Un progetto che riesce a coniugare alla perfezione le loro due professionalità. Specializzata in design della Comunicazione lei, digital designer e developer lui, insieme, dopo anni di esperienze tra Milano, Parigi e Londra, tornati in Abruzzo, dove hanno scelto di far crescere il loro figlio, hanno fondato insieme “Operaviva”, uno studio creativo dedicato al mondo del design grafico multimediale, specializzato nella comunicazione sociale e culturale, fondendo l’aspetto creativo con le tecnologie. «Il nome – racconta ancora Cristina - indica la parte sommersa di una barca, che ne influenza il comportamento, ma allo stesso tempo rimanda a tematiche culturali, attraverso termini facilmente comprensibili anche all’estero. Attualmente i nostri grandi clienti sono fuori regione. Tra l’Italia, come il Museo della Scienza di Milano e l’estero, come l’Am Stram Gram, teatro di Ginevra per l’infanzia o Le Preau, un teatro della Normandia, che promuove progetti in tutta la Francia. Il nostro sogno, però, sarebbe quello di poter valorizzare il patrimonio culturale abruzzese, magari collaborando con gli enti locali, le istituzioni e promuovendo gli eventi legati al territorio o alle località turistiche».
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: