''Cogliere l'occasione della Macroregione per cominciare a porre rimedio al buco infrastrutturale del medio-Adriatico''. E' quanto sostenuto dalla Uil Abruzzo in occasione della partecipazione alla riunione sulla Macroregione Adriatico-Ionica che si e' svolta nei giorni scorsi a Bruxelles, presso il Comitato Economico e Sociale Europeo. All'incontro hanno partecipato i sindacalisti delle regioni italiane interessate dal progetto, insieme ai sindacati di Croazia, Serbia, Albania, Montenegro e Grecia. Si e' deciso di preparare un documento del sindacato europeo e dei sindacati nazionali degli otto Paesi, da indirizzare alla Commissione e agli otto Governi, per chiedere uno spazio istituzionale di confronto per le organizzazioni economico-sociali e l'arricchimento dei 4 pilastri previsti per la strategia della Macroregione (mare, infrastrutture, ambiente, turismo) con temi sociali. Secondo il segretario della Uil Abruzzo, Roberto Campo, ''ottenere che il corridoio Baltico-Adriatico non si fermi a Ravenna, ma prosegua per tutta la longitudine della Macroregione e' interesse non solo di Abruzzo, Marche e Molise, ma di tutta l'area. L'impostazione originaria - ricorda il sindacalista - prevedeva il punto di arrivo meridionale a Trieste: un'inaccettabile revival asburgico''. ''Ora - evidenzia Campo - va completata la correzione facendone un vero corridoio Nord-Sud. Cosi' come e' importante che gli spezzoni di reti Est-Ovest non restino monchi, come oggi accade per il corridoio che finisce a Ploce, in Croazia, senza connessioni che lo prolunghino in direzione occidentale, verso il Tirreno''. ''L'Abruzzo - dice ancora Campo - era stato indicato nella programmazione 2007-2013 come il naturale 'ponte-di-terra' tra i Balcani e l'Europa Sud-Occidentale: si tratta di rilanciare questa impostazione nella programmazione 2014-2020, tanto piu' che non ci sono altre candidature all'aggancio con Ploce. La Giunta regionale dell'Abruzzo ha mancato di raccogliere la nostra richiesta di esplicitare questo riconoscimento. Insistiamo affinche' cessi questa miope sottovalutazione: o l'Abruzzo si colloca rispetto alle grandi reti europee - conclude il segretario Uil - o sara' fuori dagli investimenti di cui abbiamo bisogno''. A margine della riunione e' stato concordato un nuovo incontro, il 28 marzo, a Roma, per discutere sui problemi della macroregione Adriatico-Ionica tra gli esponenti sindacali confederali presso il Comitato Economico e Sociale Europeo e le parti sociali abruzzesi che si stanno impegnando su questi temi, cioe' Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Cna e Confesercenti.
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