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Pubblicato il 10/12/2014 17:05

Dpefr, le critiche di Febbo e Sospiri

febbo, sospiri

"Il Documento di Programmazione Economico Finanziaria appena varato dal Governo D'Alfonso riproponendo le medesime Aree tematiche del precedente Documento, con gli stessi contenuti e nelle linee guida, le stesse politiche del Dpef proposto e varato dalla Giunta Chiodi". E' quanto dichiarano il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri che sottolineano come "il Dpef di D'Alfonso conti 87 pagine vuote e poco incisivo, pieno di innumerevoli tavoli per cultura, sport, turismo, coordinamenti senza dimenticare la "Regia unitaria regionale", ancora tutto dal sapore chiaramente propagandistico nell'ottica di una campagna elettorale permanente: 6 mesi fa si era parlato di 50 mila nuovi posti di lavoro mentre oggi se ne prevedono addirittura 100.000. Al momento l'unico posto di lavoro creato e' quello del sottosegretario alla Presidenza della Regione, Camillo D'Alessandro". "E' proprio questo l'unico elemento "riformatore" inserito nel Documento - evidenziano i 2 Consiglieri regionali di Forza Italia - che prevede la revisione dello Statuto con modifiche sostanziali proprio al fine di istituire la figura del Sottosegretario nonche' di accentrare il potere decisionale in capo alla Giunta ai danni del Consiglio Regionale. Tentativo quest'ultimo respinto dalla nostra ferma opposizione prima in Commissione e poi in Aula, grazie anche alla capacita' di fare breccia nelle coscienze dei colleghi Consiglieri di maggioranza". 

 "Il Governo di centrodestra - rimarcano Febbo e Sospiri - aveva apportato modifiche allo Statuto per ridurre i costi della politica eliminando vitalizi, tagliando le indennita', riducendo il numero dei Consiglieri e Assessori, oltre a poltrone e incarichi; di contro D'Alfonso aumenta le figure. Nel Documento, quando vengono esaminati gli obiettivi prioritari da cogliere nella revisione della spesa, non sono inseriti ne' elementi significativi ne' progetti ne' tantomeno cosa ridurre per ambire alla Regione "Facile e Veloce". Di tutti gli annunci fatti durante la campagna elettorale nel Dpef non c'e' nessuna traccia: in ambito sanitario ad esempio non si parla di Azienda unica ma c'e' posto, purtroppo, per la compartecipazione ai ticket che saranno coperti solo al 50% dalla Regione mentre il resto sara' a carico di Comuni e cittadini; temiamo inoltre che oltre alla chiusura di alcuni Punti nascite che non godrebbero dei requisiti (Ortona, Atri, Sulmona e Penne) ad essi si aggiunga anche Vasto e speriamo che si fermino qui. Nulla viene indicato sui Centri di ricerca regionali, sull'Ater, nessun cenno sulla riforma per i Consorzi industriali e su quelli di Bonifica e l'elenco e' molto lungo". "Il Parco della Costa teatina tanto invocato dal centrosinistra si e' guadagnato un misero rigo e nessun cenno sulla futura programmazione, se non un altro posto di lavoro ad un "disoccupato della politica" nella figura del Commissario Pino De Dominicis. Come abbiamo gia' evidenziato e' possibile rintracciare alcune linee programmatiche del precedente Governo regionale in materia di Turismo (Dmc, Pmc o Bike to coast) e Agroambiente; per la Pesca invece nessuna menzione in favore di strumenti innovativi come i Gac. Per quanto riguarda le politiche sulla Montagna si vuol riprendere l'iter di una Legge del 2007 a sostegno dei piccoli Comuni e mai approvata mentre il Governo Chiodi ha varato i provvedimenti sui Borghi Antichi e sull'Albergo Diffuso, entrambi con l'intento di intervenire nelle aree interne al fine di evitare lo spopolamento ed attivare politiche innovative per lo sviluppo turistico. Per la Difesa del suolo, il Documento non teneva conto dell'intero territorio e, attraverso un nostro emendamento, abbiamo fatto inserire Chieti e la Marsica. Sempre grazie al nostro intervento e' stato previsto di snellire le procedure per l'accesso al credito mentre un altro nostro emendamento ha consentito di inserire il tema sempre piu' attuale della Sicurezza urbana che era stato inspiegabilmente tralasciato. Poca considerazione infine per la Cultura, delega che si e' tenuta il Presidente, per la quale non abbiamo niente di programmato se non un ennesimo tavolo di lavoro e concertazione. Se questo e' l'Abruzzo Facile e Veloce, meglio che rallenti altrimenti faranno solo danni".

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