"Si lavorerà soprattutto sull'attuale vasca di colmata del porto di Pescara per far fronte alla situazione emergenziale che sta investendo la struttura portuale pescarese. È quanto emerso nella riunione che il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha avuto con i sottosegretari all'Ambiente, Tullio Fanelli e alle Infrastrutture, Guido Improta, proprio per concordare soluzioni condivise per la ripresa dell'attività del porto pescarese. Nel corso della riunione, alla quale hanno preso parte tra gli altri il direttore generale Ambiente Renato Grimaldi, il direttore generale dei Porti, Cosimo Caliendo e il presidente dell'Ispra, Bernardo De Bernardinis, è emersa la necessità di lavorare su due fronti: un profilo emergenziale, legato cioè al dragaggio del Porto, ed un altro strutturale in modo da evitare in futuro il ripetersi di situazioni della stessa natura.
"Il ministero per le Infrastrutture - ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi - ha disposto di consentire l'accesso e tutte le attività nella vasca di colmata, dando mandato al Provveditore per le Opere pubbliche di avviare l'iter amministrativo per la nuova colata e la messa in sicurezza nella colata esistente. Inoltre - ha proseguito Chiodi - ha incaricato il professor Novi di quantificare gli interventi sulla diga foranea. In questo senso il ministero dell'Ambiente ha dato piena disponibilità ad accelerare le procedure e la Regione ha attivato per i controlli oltre all'Arta anche l'Isspra". "
Mi sembra - ha sottolineato il presidente della Regione - un approccio giusto ad una vicenda delicatissima alla quale lo Stato deve dare risposte. La riunione e gli impegni assunti dal Governo testimoniano come in questa fase Regione e enti locali siano affiancati dal Governo che si è reso conto della complessità della vicenda. Mi sembra un dato politico importante, così come è altrettanto importante l'aver stabilito una calendarizzazioni di almeno due riunioni al mese. È un punto di partenza che dimostra buona volontà".
Sotto l'aspetto tecnico, la riunione con il Governo ha confermato che il dragaggio del Porto di Pescara interesserà almeno 400 mila metri cubi di fanghi, che dovranno essere stoccati nella vasca di colmata. Ma per fare questo è necessario svuotare la vasca stessa che ha una capacità di 150 mila metri cubi. Da qui la decisione del Provveditorato alle opere pubbliche di incaricare Arta Abruzzo ad avviare le analisi per la "caratterizzazione della vasca", capire cioè la natura del materiale attualmente depositato.
Inoltre, per evitare le incomprensioni precedenti, la Regione ha chiesto a Ispra di concordare con Arta le procedure di caratterizzazione, individuare cioè un protocollo condiviso di intervento. Alla vasca di colmata si aggiunge poi un'altra soluzione per il deposito dei fanghi: l'individuazione di un'area nella quale conferire i fanghi stessi in un sito con una capacità di 100 mila metri cubi. Successivamente, è prevista la realizzazione di una seconda vasca di colmata che venga incontro alle esigenze della struttura portuale e che risponde a quel profilo di potenziamento delle infrastrutture portuali.
Governo e Regione s'incontreranno nuovamente tra due settimane".
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