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Pubblicato il 03/04/2015 10:10

Da Nacho Valentini a Leo Messi, un passo con le Pibe de Barr10

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di Giulia Grilli

Fare le scarpe a uno dei calciatori più famosi del mondo non è da tutti, ma Nacho Valentini ce l'ha fatta. Nessun fallo, dribbling, o fantascientifico tunnel in campo, perché questo giovane talento è il creatore grafico delle Adidas Pibe de Barr10 (letteralmente "bimbo di quartiere"), le nuove scarpette di Leo Messi.

 

Originario di Rosario, esattamente come la Pulce del Barça, Ignacio "Nacho" Valentini ha origini italiane, e vive da dieci anni in Abruzzo. "Quando ero bambino, osservavo mio padre dipingere un piccolo paesino della provincia di Chieti, Liscia, che mio nonno aveva abbandonato alla fine degli anni '20 per trasferirsi in Argentina" racconta Nacho. "Dopo la laurea in grafica sono partito all'avventura per l'Europa con i miei amici e sono venuto in Italia per conoscere i parenti. Credo molto al sangue che torna alle origini".

 

 

 

Nacho oggi ha 38 anni, vive a Città Sant'Angelo e lavora per l'agenzia Di Vito Adv come art director. La terra lo ha richiamato a sé, e dopo essersi arrangiato facendo il cuoco, il carpentiere e il piastrellista, oggi vive della sua passione, portando avanti parallelamente il suo personale percorso artistico.

 

"Diffondere la propria creatività è importante per promuovere il tuo lavoro, e il web è uno strumento davvero efficace. Ed è esattamente attraverso la rete che sono stato contattato dal quartier generale dell'Adidas per un progetto su Rosario".

 

Presentate lo scorso 18 marzo, durante la Champions League nel match tra Barcellona e Manchester City, le Pibe de Barr10 sono nate nel 2013, dal lavoro notturno di Nacho, dedicato alle origini e all'infanzia di Leo Messi. "L'azienda mi aveva chiesto di riflettere il mood del quartiere di periferia, realizzando una grafica di strada" spiega l'argentino. "Essendo in Italia ho chiesto a mio fratello e ad alcuni amici di inviarmi le foto del barrio, di farmene una radiografia, per trovare l'ispirazione. In un mese il mio lavoro era finito".

 

 

Dalle panoramiche e dai dettagli delle immagini ricevute, Nacho ha buttato giù i primi bozzetti a mano perché "disegnare con la matita è ciò che ti rende irripetibile e unico, definendo il tuo tratto distintivo". Le grafiche ottenute sono nervose, veloci, incisive, e l'abilità manuale e creativa del designer sembra fondersi alle tenacia e al talento di Leo Messi, mentre in campo avanza con il pallone che gli resta attaccato al piede.

 

"Quando ha indossato la prima volta le scarpe durante la Champions ero emozionatissimo", confessa Nacho, "ero talmente teso che sembrava che dovessi giocare io quella partita! Non sono riuscito a staccare gli occhi dai suoi piedi perché le Pibe de Barr10 sono l'elemento distintivo di Messi in campo, e chiunque in quel momento poteva vedere quelle scarpette".

 

 

Il giorno dopo il nome di Nacho Valentini ha fatto il giro del mondo e a Rosario si è scatenato l'inferno. Tra interviste telefoniche in diretta e notizie in prima pagina sui quotidiani più importanti, il grafico ha segnato i suoi goal, gustando una personalissima vittoria.

 

"Il momento più intenso è stato quando mi hanno chiamato per andare in Germania" aggiunge Nacho. "Ho potuto confrontarmi con il team Messi, una squadra di venti designer che lavorano solo per la progettazione della sua linea Adidas. E' stata un'enorme soddisfazione perché in quell'azienda c'è il futuro, è da lì che partono i trend delle stagioni a venire".

 

Malgrado le forti emozioni e le gratificazioni, Nacho resta con i piedi per terra, raccontando la tranquillità della sua vita in Abruzzo e i suoi traguardi professionali: "Ho girato tanto prima di mettere radici qui, e la situazione geografica di questa regione è spettacolare, dal mare alle montagne in un attimo. Ho pensato che questo fosse il luogo migliore dove costruire la mia famiglia. Rosario mi manca, e ci torno ogni due anni per riabbracciare i miei parenti e gli amici, ma la mia vita adesso è qui nella provincia di Pescara, dove mi godo tutta la stabilità emotiva e lavorativa".

 

 

 

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