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Pubblicato il 12/12/2014 12:12

Panettone 2014, dal classico alle rivisitazioni gourmet

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di Giulia Grilli

Soffice, deciso, ricco di sapori e profumi equilibrati, è il dolce simbolo di ogni Natale e della prosperità: stiamo parlando del re Panettone. Protagonista indiscusso della tradizione milanese, ha da tempo varcato i confini lombardi per approdare in tutt'Italia, diventando, da nord a sud, l'emblema delle festività, sia tra i consumatori che tra i produttori.

 

La leggenda vuole che il panetton apparisse per la prima volta sulla tavola di Ludovico il Moro, al castello degli Sforza, nel Natale del 1495. Nel corso del banchetto offerto dal Duca, il cuoco di corte bruciò il dessert, ma al danno pose rimedio un garzone di cucina, Toni, che aveva segretamente preparato un dolce con l'impasto avanzato e l'aggiunta di burro, canditi e uvetta. Il nuovo dessert ebbe così tanto successo che in onore del suo creatore fu chiamato "Pan del Toni" da cui Panettone. Ma tante altre sono le storie che narrano le origini di questo eccellente prodotto, dall'invenzione di una monaca in un convento molto povero, all'amore segreto tra il cavaliere Ughetto degli Antellari e Adalgisa, figlia del fornaio Toni.

 

La preparazione è lunga e assai articolata, e in alcuni laboratori artigianali segue procedimenti che sembrano essere veri e propri rituali. Negli anni la produzione è aumentata e tante sono le ricette alternative che si sono affacciate sul mercato per soddisfare i palati più golosi con forte dipendenza da saccarosio. Nella Città di Pescara, con il Natale ormai alle porte, le possibilità di acquisto si moltiplicano tra i prodotti industriali e quelli di pasticceria.

 

A brillare nella guida del Gambero Rosso per il decimo anno consecutivo, il Bar Caprice vanta un'ampia gamma di panettoni nati dalla creatività e maestria del pasticcere Fabrizio Camplone. Ben tredici varianti, molte delle quali ispirate alle materie prime del territorio, come il panetto con pistilli di zafferano aquilano e liquirizia di Atri, o quello alle amarene delle colline teatine. "Grazie alla versatilità dell'impasto neutro del panettone, prima dell'aggiunta di canditi e uvetta, è stato possibile creare nuove proposte inserendo ingredienti come le noci, i marrons glacés, il cioccolato gianduia, o i fichi" ha spiegato Camplone. "Il Panetto con pistilli di zafferano e liquirizia è sicuramente quello che interpreta al meglio i sapori abruzzesi, e fu presentato a Milano cinque anni fa durante la manifestazione Il Re del Panettone. Ma anche il Pandolce ha una sua identità regionale, e nasce dalla reinterpretazione di un'antica ricetta per fare il pane. Per realizzarlo abbiamo inserito nell'impasto classico le patate e i frutti di bosco". La continua voglia di sperimentare e la soddisfazione del pasticcere, però, sono sicuramente gli ingredienti principali per la riuscita di questi incredibili dolci.

 

I panettoni di Caprice

 

 

D'Alessandro Enoteca e Dolcezze, invece, è diventato un punto di riferimento per gli appassionati alla ricerca di una vasto assortimento di panettoni provenienti da tutt'Italia. Caffarel, Flamigni, Scarpato sono i brand più noti che accompagnano la riscoperta del marchio Galup, piemontese d'origine e dal packaging in puro stile vintage. Di Masso segna la presenza regionale, mentre gli intenditori esigenti potranno scegliere tra i classici di Perbellini, antica pasticceria veronese, e il Panbriacone di Bonci, prodotto toscano rivisitato grazie all'aggiunta di passiti toscani, rum, o cacao, gocce di cioccolato e caffè. E per i gourmeti ecco il panettone di Marigliano, una delle pasticcerie italiane con il punteggio più elevato secondo la guida del Gambero Rosso.

I panettoni di D'Alessandro Enoteca e Dolcezze

 

 

Pochi passi più avanti, rimanendo nelle strade del centro pescarese, ci si può fermare a scoprire le proposte di Cicchelli Generi Alimentari. La lavorazione dei loro panettoni viene svolta nel veronese e la qualità è garantita dall'artigianalità e dalla scelta delle materie prime. Tre le tipologie di panettone che affollano gli scaffali della piccola boutique ci sono il milanese (canditi e uvetta), il torinese (uvetta e moscato), e un inedito alla birra, nato dall'intuizione del giovane Antonio Cicchelli che qualche anno fa ha voluto impreziosire l'antica ricetta con una riduzione della birra St. Thomas. Il risultato aveva entusiasmato i primi consumatori tanto da avviare la produzione.

I panettoni di Cicchelli Generi Alimentari

 


Per perdersi tra i profumi inebrianti di un piccolo laboratorio shabby chic in cui l'odore vanigliato e burroso accoglie ogni singolo cliente, Lameladolce Patisserie diventa una tappa obbligatoria. In questo localino dalle tinte pastello, Carmen e suo fratello Nazario sfornano prodotti ad elevato tasso di golosità. Dal panettone classico si giunge alle rivisitazioni con amarene e marrons galcés; cioccolato bianco, cocco, miele, vaniglia e nocciole; doppio cioccolato, zenzero e cereali soffiati; frutti di bosco e cioccolato bianco; e per finire fondente, pere e cannella.

I panettoni de Lameladolce Patisserie

 

E se proprio nessuna delle alternative e combinazioni di sapori dovesse essere allettante, allora non resta che consolarsi tra le note femminili, eleganti e più timide del pandoro o lasciarsi cullare dai dolci tipici della tradizione abruzzese come il parrozzo, i caggiunitt', i turcinille, o la pizza dolce. L'importante è dimenticarsi della dieta per qualche giorno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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